Categoria: Comunicato Stampa

Rugby League: il gioco al piede

Gioco al piede

Questa fase di gioco, nel rugby league ha una duplice interpretazione, correlata alla posizione dove si esegue l’ultimo tentativo di gioco.

Fondamentalmente i calci si possono divedere in base alle finalità che devono raggiungere.

Perciò li possiamo suddividere in calci per un guadagno territoriale e calci offensivi.

I calci per il guadagno territoriale, hanno le seguenti finalità: 

  • Guadagnare territorio ed Uscire dalla Pressione dell’avversario 
  • Assicurarsi una posizione di Vantaggio (avanzamento territorial) in Campo 
  • Far ripartire la squadra avversaria in una posizione critica.

Mentre I calci offensive perseguono I seguenti scopi:

  • Line-break
  • Riconquistare il Possesso
  • Mettere pressione a ridosso della meta
  • Guadagnare la ricezione di un drop out
  • Segnare

Con queste nozioni vi inviterei a riguardare il video precedentemente postato e cercare di individuare i vari principi del gioco esposti in questo articolo.

Sperando di essere stato esauriente, vi auguro una buona visione.

Rugby League: i piloni. Tra fisicità, avanzamento e placcaggi avanzanti

Pilone – numeri 8 & 10 I Piloni devono essere giocatori solidi, per imporre la loro fisicità in mezzo al campo, sia in attacco (per portare Avanti il Pallone) che in difesa (per bloccare le avanzate degli avversari – placcaggi dominanti). Sono giocatori fondamentali per la squadra, visto che da loro si richiede la capacità di essere forti in mezzo al campo, e sono I giocatori più utilizzati per portare Avanti il Pallone nei primi tentativi. Hanno la funzione principale di portare Avanti il Pallone e sostenere I compagni (runners e sostegno).In attacco devono avere la capacità di andare oltre la difesa ed avere la capacità di avere delle ottime line di corsa.In difesa, devono essere degli ottimi placcatori e di avere la capacità di coordinarsi per placcaggi combinati (tecnica e comunicazione). Sempre in difesa devono essere solidi, vincere le collisioni contro gli attaccanti avversari e cercare di rallentare il Play the ball avversario.Da evidenziare che nella gestione della squadra, I piloni sono I giocatori che vengono sostituiti più spesso, vista la mole di lavoro effettuata in mezzo al campo. Solitamente un pilone gioca 20 minuti per tempo. In quei 20 minuti deve dare tutto ciò che ha.Capacità:Fisicità (forza, resistenza, Potenza, esplosività)Hard Worker (non mollare mai, essere sempre a disposizione della squadra)ComunicazioneLinee di corsaCapacità di vincere la collisione e andare oltre la difesaSolido placcatore (placcaggio individuale, placcaggio combinato)Capacità di avanzare (attacco e difesa)Opzionale (offload)Esempi: Petero Civoniceva, Ashton Sims, Andrew Fifita, Martin Taupau, George Burgess, Paul Vaughn.

I ruoli. la mediana, tra visione di gioco, fantasia e velocità

Stand-Off – numero 6

Il numero 6 è il cervello della squadra, il giocatore che prende le decisioni e comanda la squadra in attacco. Questo giocatore ha la necessità di avere un ottimo calcio (punt kick, drop kick, grubber kick, chip kick, ecc..) e buone mani.

Il numero 6 ha la necessità di avere un’ottima visione di gioco, e di prevedere I movimenti della difesa avversaria.

Avendo il controllo della squadra, ha la necessità di essere un ottimo comunicatore e la capacità di coordinarsi con il mediano di mischia. 

Deve essere anche un solido difensore. Deve, inoltre, comandare e far avanzare  la linea difensiva.

Capacità:

  • Visione di gioco (attacco e difesa)
  • Lettura della linea di difesa e degli spazi
  • Comunicazione e leadership
  • Alta capacità di prendere la scelta giusta (decision making)
  • Passaggio e ricezione (varietà di passaggi)
  • Ottimo calciatore
  • Velocità e agilità
  • Creare spazio per I runners.

Esempi: Jonathan Thurston, Benji Marshall, Terry Campese, Darren Lockyer

Scrum-Half (mediano di Mischia) – numero 7

Il mediano di mischia è la connessione tra Avanti e 3/4. Ha la necessità di avere un ottima trasmissione e comunicazione per gestire sia il gioco degli Avanti che la gestione della squadra.

Deve avere, come il numero 6, un’ottima visione di gioco al fine di poter organizzare congiuntamente le azioni della squadra.

Deve, inoltre, comandare e far avanzare  la linea difensiva.

Anche per il mediano di mischia sono richieste ottime qualità al piede.

Capacità:

  • Visione di gioco (attacco e difesa)
  • Lettura della linea di difesa e degli spazi
  • Comunicazione e leadership
  • Alta capacità di prendere la scelta giusta (decision making)
  • Passaggio e ricezione (varietà di passaggi)
  • Ottimo calciatore
  • Velocità e agilità
  • Creare spazio per I runners.

Esempi: Andrew Johns, Stacey Jones, Shaun Johnson, Cooper Cronk.

Rugby League: i ruoli. L’estremo, le ali e i centri. Caratteristiche e capacità

Full-Back (estremo) – numero 1

L’estremo è il giocatore più completo della squadra. L’estemo è fondamentalmente l’ultimo difensore in difesa, e può creare il break in attacco (come giocatore extra nella linea di attacco). Ha la necessità di avere un’ottima tecnica individuale.

L’estremo, inoltre è responsabile dell’organizzazione difensiva (avendo una visione più ampia di tutto il campo), ed è fondamentale per la copertura del triangolo allargato negli ultimi tentativi di attacco della squadra avversaria.

L’estremo deve essere molto abile nella ricezione dei calci avversari (prese al volo e raccolte da terra). Deve avere ottima reattività per ripartire con il primo attacco della squadra dopo il recupero del Pallone.

Abilità necessarie: 

  • Prese al volo ottimali
  • Comunicazione
  • Velocità 
  • Visione di gioco (attacco e difesa)
  • Agilità;
  • Ottimo placcaggio.

Esempi: Billy Slater, Anthony Minichiello, Greg Inglis, Kalyn Ponga, James Tedesco

Wing (ala) – numeri 2 e 5

La velocità è la caratteristica fondamentale per l’ala. L’ala deve avere la capacità di finalizzare le azioni di attacco e di essere brava a difendere anche in sottonumero.

L’ala, inoltre, deve essere in grado di ricevere passaggi veloci e a volte anche incorretti per correre nello spazio.

Riassumendo, velocità da sprinter ed ottime mani per ricevere tutti i palloni

Capacità:

  • Velocità
  • Passaggio e ricezione del Pallone
  • Sostegno
  • Prese al volo e raccolte da terra
  • Vision di gioco sia in attacco che in difesa
  • Contare sia I tentative della squadra in attacco, che gli attaccanti (vedere e comunicare le situazioni in sottonumero)
  • Finalizzatore
  • Agilità
  • Cambi di direzione

Esempio : Valentine Holmes, Blake Fergusson, Semi Radadra.

Centre (centro) – numeri 3 & 4

Il centro è un ruolo fondamentale sia in attacco che in difesa. I centri devono avere la capacità di creare spazio per le ali  (in attacco) ed essere coordinati con le ali e mediani in difesa.

Ai centri è anche richiesto di essere disponibili al sostegno per gli Avanti, che di poter portare Avanti il Pallone in maniera autonoma.

Capacità:

  • Passaggio e ricezione;
  • Visione di Gioco (attacco e difesa)
  • Linee di Sostegno;
  • Portare Avanti il Pallone.
  • Placcaggio; 
  • Comunicazione
  • Velocità;
  • Agilità;
  • Placcaggio.

Esempi : Latrell Mitchell , Jason Bateman,   Konrad Hurrell, Mal Meninga

Rugby League: la difesa e la sua essenza nel rugby a XIII

Principi di difesa

Per quanto riguarda invece il gioco senza il possesso del pallone (difesa), è necessario interpretarlo tenendo a mente i principi di attacco appena esposti, e i seguenti concetti difensivi:

  • Mettere pressione sull’avversario e avanzare

Si premette che per regolamento nel momento della ripresa del gioco, Play The Ball, tutti i giocatori in difesa, a parte un massimo di 2 giocatori che possono posizionarsi davanti al giocatore che effettua la ripresa del gioco (markers), devono retrocedere di 10 metri dal punto del placcaggio. 

Detto questo risulta necessario per difendere efficacemente di avanzare velocemente ed insieme per “aggredire” l’avversario e concedere meno guadagno territoriale possibile agli attaccanti. 

  • Win the floor

Questo concetto di difesa sta alla base del gioco del rugby league. Nella pratica i difensori devono fare tutto il possibile per cercare di:

fermare l’avversario (anche raddoppiando il placcaggio, 2 vs 1, 3 vs 1);

controllare e dominare il portatore di palla (avere sotto controllo l’avversario e bloccare il pallone); 

non far passare l’attaccante oltre la linea difensiva.

  • Rallentare il gioco

Una volta avvenuto lo scontro attacco/difesa, è fondamentale per la difesa di rallentare la ripresa del gioco nei modi consentiti dal regolamento.

È di notevole importanza effettuare tutto ciò per consentire ai propri compagni di squadra di avere più tempo per riposizionarsi correttamente e difendere nuovamente. 

  • Forzare l’errore dell’avversario

Un’ottima difesa può essere molto produttiva anche in termini di riconquista del pallone. Una difesa che toglie terreno agli attaccanti, aggressiva, che mette molta pressione sul portatore di palla, che placca duramente può mettere in condizione l’attacco di commettere errori (avanti, perdita del pallone, ecc…).

Il Rugby League. Mettiamo le basi per conoscere questo bellissimo sport!

  1. Il gioco del rugby league 
  2. Principi di attacco
  3. Principi di difesa
  4. Gioco al piede
  5. I ruoli del rugby league

Con questo articolo, si vuole dare agli appassionati della palla ovale, o ai neofiti una chiave di lettura per una maggiore comprensione del rugby a XIII. Sarà il primo di una serie di articoli che andranno a spiegarci questa disciplina Ovale.

Per interpretare meglio il gioco del rugby league si consiglia di tenere a mente, quanto riportato in questo articolo (https://www.nprugby.it/rugby-league-conosciamo-meglio-il-mondo-del-xiii-regolamento-differenze-curiosita/) ed in particolare la definizione del gioco, dove si identifica il rugby league come:”  uno sport di contatto pieno, di lotta, di collisioni, veloce, dinamico, stressante, aggressivo, di notevole impegno sia fisico che mentale, basato sul superamento dell’avversario, giocato con una palla ovale da 13 giocatori (più 4 riserve),  su un campo delle dimensioni di 68 m di larghezza e di 112-122 m di lunghezza”.

Prima di continuare la lettura, invito tutti a vedere questo video di una partita di rugby league, per avere un approccio con questa versione del gioco della palla ovale. 

Penso che la cosa più facile da riconoscere in una partita di rugby league, è che una formazione è in possesso del pallone (squadra in attacco), mentre l’altra non lo ha (squadra in difesa), e come ben sappiamo il possesso del pallone cambia ogni sei tentativi. 

Il possesso del pallone è fondamentale, sia per impostare il gioco di attacco che per organizzare l’assetto difensivo. 

Prendendo in considerazione, ora, la squadra che ha il possesso del pallone, si vuole porre l’attenzione sui principi generali del gioco di attacco di ogni singola squadra:

Obiettivi Primari

  • Avanzare

Il rugby League è un gioco territoriale e di conquista del campo. Per poter raggiungere l’obiettivo del gioco (segnare più punti dell’avversario) è portare avanti con il Pallone. 

  • Dominare il campo e velocizzare la ripresa del gioco (Play The Ball Veloce)

Considerando il fatto che, nel rugby a XIII ogni volta che c’è una collisione attacco/difesa e si esaurisce il tentativo, e che la linea difensiva della squadra senza il possesso del pallone deve retrocedere di 10 metri dal punto del placcaggio, è nell’interesse degli attaccanti di giocare il Play The Ball più velocemente possibile per 2 motivazioni ben precise.

Per dominare il campo, invece, si intende il controllo della fase di gioco durante la fase pre-collisione, durante lo scontro attacco/difesa, e dopo la collisione con la relativa ripresa del gioco e riorganizzazione della successiva fase di attacco. 

  • Creare un diversivo

 Questo principio è fondamentale per poter superare la linea di difesa avversaria. La difesa è composta da una linea di difensori che avanzano e cercano di chiudere gli spazi per non far passare l’avversario. L’attacco quindi, si deve organizzare e muoversi per creare dei dubbi e/o incertezze sul singolo difensore, attraverso il porre in essere varie opzioni al portatore di palla, anche con il gioco senza palla degli altri attaccanti.

  • Tentare di andare oltre la difesa

Come abbiamo visto precedentemente, obiettivo del portatore di palla una volta 

  • Finire il set in una posizione favorevole Calciare e ripetere il set 

Questo significa di arrivare all’ultimo tentativo, mettendo in condizione i calciatori della squadra (tendenzialmente il numero 6 e 7) di poter avere più opportunità possibili per calciare il pallone all’avversario, in maniera produttiva (guadagno territoriale, possibilità di segnare, recuperare il pallone, ecc…).  

  • Creare Pressione

Una volta avvenuto il calcio ed avvenuta la transizione attacco/difesa, la squadra deve essere organizzata per mettere pressione all’avversario, mettendolo in condizione di riprendere il gioco (i sei tentativi), nella maniera più complicata possibile. Il tutto parte organizzando un’ottima salita difensiva. 

Anche in questo caso, ossia l’organizzazione di una pressione difensiva, possiamo parlare di squadra che domina il campo.  

  • Essere Pazienti

Diamo un occhio ad una semplice statistica del rugby league. Una partita di rugby league dura 80 minuti, divisi in 2 tempi da 40 minuti ciascuno. Mediamente il set di attacco (6 tentativi) si esauriscono in 1 minuto. Considerando che le 2 squadre completino tutti i propri tentativi durante i due tempi regolamentari, ogni squadra ha a disposizione 40 set di attacco (240 tentativi di attacco), perciò è più efficacie giocare pazientemente che per la frenesia di segnare a tutti i costi perdere il pallone e regalarlo all’avversario.  

  • SEGNARE  PUNTI

Lo scopo del gioco è quello di segnare più punti dell’avversario, e considerando i punteggi del rugby league, l’obiettivo della squadra è segnare più mete dell’avversario.

CONTINUA.

Testo redatto dal compianto TIZIANO FRNACHINI.

Rugby League: la parola al campione di Francia e veterano dell’Italia League, Simone Boscolo

Simone Boscolo è un globe trotter del rugby league: partito dall’Italia è volato in Australia per giocare a Tully e, in seguito, si è trasferito in Francia dove, nell’ultima stagione si è laureato campione Elite 2 con il suo Villefranche XIII.

Come ti sei avvicinato al league?

Era l’estate del lontano 2012, avevo appena finito la quinta superiore, quindi avevo da poco finito gli esami, la mia ragazza mi aveva lasciato e stavo frequentando i ragazzi della seniores della squadra di rugby union di Este, il cui allenatore era Tiziano Franchini.
Un po’ per curiosità, un po’ per distrarmi dalla rottura con la mia ex, decisi di provare questo sport. Una delle migliori scelte fatte in vita mia.
Quell’anno arriviamo secondi nel campionato estivo promozionale e vengo convocato per giocare con la nazionale juniores contro la Germania.
In quel periodo ho scoperto un nuovo amore: il rugby league.

Chi è stato il tuo mentore?

Tiziano Franchini. È in gran parte merito suo per le esperienze che ho vissuto; è sempre stato un grosso punto saldo della mia vita dal punto di vista sportivo. Oltre che essere stato il mio mentore, è stato un grande amico.
Per questo la sua improvvisa scomparsa mi ha molto destabilizzato e mi manca tutt’ora.
Ciao Tiz.

Esperienza Mondiale, cosa ti ha lasciato?

L’esperienza mondiale non è stata come mi aspettavo, purtroppo ci sono stati degli eventi e delle persone che mi hanno rovinato quello che è stato un lavoro pluriennale e quello che è successo dopo nella mia vita (da quando sono partito per l’Australia nel 2017, il mio obiettivo era il mondiale 2021).
Tutto sommato non mi sentivo un pesce fuor d’acqua in quanto capivo al volo le tattiche e le varie spiegazioni dei miei compagni di squadra e dei miei allenatori, dando così valore al percorso che fino ad ora ho fatto e facendomi capire che orami sono un giocatore di rugby league a tutti gli effetti.
Inoltre è stato istruttivo dal punto di vista tecnico-tattico in quanto ho aggiunto alcune cose nuove al mio bagaglio personale ed ho potuto provare l’esperienza da giocatore professionista in quanto eravamo seguiti sotto ogni punto di vista.
Poi, una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta, è stato il livello atletico che avevano i giocatori italo-australiani (tutti professionisti o semi-professisti); decisamente 2-3 spanne sopra al livello in cui ho mai giocato fino ad ora.

Momento più bello da giocatore nel league?

Ce ne sono tanti, ma se devo sceglierne uno probabilmente direi la vittoria del campionato in Francia con i lupi di Villefranche XIII. Ho pure segnato l’ultima meta della partita.

Dall’Australia alla vittoria in Francia. Come hai vissuto queste esperienze?

Come ogni cosa ci sono stati alti e bassi, basti anche pensare che sono stato costretto ad un anno di stop causa COVID.
Nonostante tutto la fatica, il tempo ed il denaro speso per vivere queste esperienze, sono davvero soddisfatto di aver deciso di fare i bagagli ed intraprendere questa avventura.
Ho visto tantissime cose diverse, imparato un mucchio di cose nuove e sono venuto a contatto con culture completamente diverse dalla mia.
Ho conosciuto davvero tantissime persone ed ho avuto la fortuna di creare dei legami di forte amicizia con pochi di questi; amicizie che tengo tutt’oggi strette.
Non solo sono cresciuto come sportivo in questa esperienza, ma come persona e uomo.

Perché scegliere il League?

Per quanto banale e semplice possa sembrare dall’esterno, in realtà è un gioco che richiede il continuo affinamento della tecnica personale di gioco; il livello atletico richiesto è alto e la tattica di gioco è fondamentale e deve essere rispettata al meglio.
La velocità di gioco è molto alta ed i tempi morti sono quasi del tutto inesistenti, quindi permette al pubblico di non distrarsi mai dalla partita ed al giocatore una continuità possibilità di giocare con il pallone in mano, senza contare gli impatti fisici molto più divertenti.
Poi, cosa che per me è stata fondamentale quando giocavo a rugby union, cosa valida tutt’ora,(e sarà l’unico confronto che farò): ogni volta che uscivo dal campo, anche dopo aver perso di molto, uscivo soddisfatto e felice della partita giocata.

Guardando al futuro dove ti vedi?

Non saprei in quanto ho diversi fattori extra-sportivi di vita (tra cui studio e lavoro), che rendono il mio futuro sportivo parecchio incerto.
Spero di riuscire a trovare una soluzione che mi permetta di continuare a giocare a league ancora, ma in quanto sportivo per passione (e non per soldi) a volte bisogna fare i conti con la realtà dei fatti.
Sta di fatto che mi sono tolto parecchie soddisfazioni: una vittoria di un campionato in Australia, un convocazione al mondiale e campione di Francia senza mai perdere una partita.
Se fossi costretto a sospendere, certamente sono soddisfatto del percorso che ho fatto.

Un sogno nel cassetto? Rigorosamente a XIII

Giocare un campionato di rugby league italiano durante la stagione sportiva regolare con un club italiano di solo rugby league e vincerlo.

Campione di Francia, come ti senti “il giorno dopo”?!

Faccio ancora fatica a crederci all’impresa che abbiamo fatto. Sono arrivato qua quasi per caso e alla fine sono venuto fuori come l’utility (sia back che forward) della squadra, quindi ero in campo ad ogni partita.
Siamo arrivati alla finale vincendo tutte le partite (dove la peggior differenza punti era di 12) ed ho pure segnato l’ultima meta della finale (e del campionato quindi).
Tornati a casa, c’era l’intera città che ci aspettava per festeggiare insieme a noi al bar, dove lavoro tra l’altro.
Abbiamo festeggiato tutta la notte, fino a lunedì sera, e le celebrazioni non sono ancora finiti.
Certamente sarà un giorno che mai dimenticherò in vita mia e porterò con me per sempre.
Sono tutt’ora in estasi e fatico ancora a crederci a tutti quello che è successo.

Italia League: ecco i convocati per la sfida a Malta League, in palio il Medieval Shield

Sabato 28 a Bangaria Arsa (UD), con calcio d’inizio previsto per le 15.00, l’Italia del Rugby League ritorna in campo e lo fa sotto la guida del nuovo head coach Gioele Celerino. Il movimento italiano del league è ripartito dopo un periodo di sosta forzata, si è rinnovato nella propria struttura e questa sfida internazionale arriva proprio prima della ripartenza anche del campionato domestico. La FIRL – Federazione Italiana Rugby League ha cercato di mettere le basi per ristrutturarsi e, dopo il rugby league femminile, ecco arrivare una sfida seniores maschile contro gli amici di Malta. La gara sarà l’occasione, dopo una serie di raduni, di testare gli atleti selezionati e continuare così un piano di lavoro messo in opera da coach Celerino e tutto il suo staff.

Gioele Celerino, head coach dell’Italia League: “Abbiamo intrapreso un nuovo ciclo e sono felice di questo nuovo inizio. Abbiamo tanti giovani coinvolti di qualità e qualche atleta più esperto che sicuramente porterà esperienza: vedi Simone Boscolo e Ippolito Occhialini che hanno preso parte all’ultima Coppa del Mondo. Sono e siamo qui per costruire, una partita alla volta ci toglieremo tante soddisfazioni”.

Cesare Zambelli, team manager dell’Italia League: “Aiutare a costruire questa squadra, dal punto di vista organizzativo, è stato bello ed intenso. Penso che la strada intrapresa sia quella giusta”.

Paolo Iollo, vicepresidente FIRL: “Ho visto un gruppo entusiasta e questa per me è gia una grande vittoria. Ora lascio spazio al campo, ma ho grandissima fiducia e stima in Gioele e tutto il suo staff”.

John Whalley, Director of Rugby della FIRL: Finora è stato fatto un duro lavoro per ricostruire la Lega Rugby Italiana, vedo un inizio molto positivo con solide fondamenta su cui costruire per andare avanti. Gioele e lo staff hanno messo insieme una squadra che prevede un mix di gioventù ed esperienza, siamo molto emozionati per la partita e per il futuro che ci attende.

Italia League, i convocati:

Bertolini Samuele
Boscolo Simone
Buraschi Emiliano
Cannato Nicola
Civino Giacomo
Colla Davide
Corte Alessandro
Forno Marco
Godoleshi Stefano
Lai Omar
Occhialini Ippolito
Saoncella Mattia
Signorini Liam
Soldà Ryan
Sosta Lorenzo
Speggiorin Francesco
Toffoletti Giona
Vallone Francesco

Coach: Gioele Celerino
Assistant Coach: Fabrizio Ciaurro
Preparatore fisico: Giuseppe Currò
Fisioterapista: Riccardo Pezzani
Team Manager: Cesare Zambelli
Direttore sportivo e Media Manager: Davide Macor

L’ITALIA OSPITERÀ MALTA. IN PALIO IL MEDIEVAL SHIELD

Italia e Malta si incontreranno in un’amichevole internazionale di rugby league il mese prossimo in Italia, a 100 km da Venezia, vicino a Udine, a Bagnaria Arsa.

La Federazione Italiana Rugby League (FIRL) e la Malta Rugby League (MRL) hanno concordato di organizzare la partita il 28 settembre come parte di una serie di partite in casa e in trasferta nel 2024 e 2025.

L’Italia ha partecipato alle ultime tre Coppe del Mondo di Rugby League ed entrambe le squadre sono classificate tra le prime 15 della classifica mondiale di rugby league internazionale.

I padroni di casa si presentano alla partita dopo due vittorie nelle ultime tre uscite, tra cui una vittoria per 38-12 su Malta a Sydney lo scorso ottobre, ma lo scontro di Medieval Shield di settembre sarà il primo incontro tra le due nazioni in Europa.

Paolo Iollo, Vice Presidente FIRL, ha dichiarato “Siamo molto felici di ripartire a livello internazionale. In particolare, la partita contro Malta sarà una grande opportunità per stabilire un rapporto con una Federazione vicina e con la quale speriamo di poter pianificare obiettivi comuni e una partnership complessiva”.

Salvatore Pezzano, Responsabile delle Nazionali FIRL, ha aggiunto “Volevamo ripartire e, grazie alla disponibilità di Malta, siamo riusciti a farlo in modo rapido e professionale. Per noi sarà un’occasione per ripartire e tornare a giocare con i tanti ragazzi che amano il rugby league e si sono resi disponibili per questa ripartenza”.

La partita sarà la prima in carica del nuovo allenatore dell’Italia Gioele Celerino, ma allo stesso tempo i maltesi sono entusiasti dello scontro tra le vicine nazioni mediterranee, l’allenatore di Malta Philip Humphrey ha commentato “Poter giocare contro l’Italia è una prospettiva entusiasmante e sarà un’esperienza fantastica per tutti nella nostra organizzazione. Non vediamo l’ora di vivere questa esperienza e speriamo in una partita divertente a Udine”.

Jean-Pierre Zarb, Presidente della MRL ha aggiunto: “Giocare contro l’Italia in Europa è un grande momento per noi. Hanno una solida reputazione, numerose presenze in Coppa del Mondo, ma ora è un’opportunità per la nostra squadra di fare un passo avanti e mostrare cosa può fare Malta contro i nostri vicini del Mediterraneo sul suolo italiano. Siamo qui per lasciare il segno e diamo tutto per il nostro Paese”.

Gioele Celerino è il nuovo allenatore dell’Italia League

Nel processo di ristrutturazione del movimento italiano di Rugby a tredici, ecco che la Federazione è riuscita a coinvolgere niente meno che Gioele Celerino come nuovo allenatore dell’Italia Rugby League.
L’astigiano vanta tre Mondiali, svariate esperienze internazionali: Italia, Inghilterra, Galles, Australia e Francia, senza dimenticare le molteplici partite in maglia azzurra. Si tratta di una figura importante, carismatica, che potrà trasmettere tanto ai giovani, alle nuove leve, il tutto supportato dal Director of Rugby della FIRL, John Whalley.

Queste le prime parole del coach dell’Italia League, Gioele Celerino: “Questo ruolo rappresenta per me un enorme onore. Mi sono sempre investito molto per l’Italia League e questa opportunità rappresenta per me una importante possibilità di crescita. Si tratta di una grande responsabilità. Sarà importante costruire e creare cultura. La didattica avrà la priorità su ogni cosa; informazione e condivisione saranno le parole chiave del mio lavoro. Sono, poi, molto curioso di conoscere John e “rubargli” più conoscenza e segreti possibili. Dobbiamo creare identità ed essere attraenti. Ci sono tante possibilità, dobbiamo renderci disponibili. Molte persone stanno cercando il Rugby a 13 senza ancora saperlo, il nostro sport è il precursore nel gioco della palla ovale; investendoci arriveranno buone cose. Di questo ne sono certo!”.

Paolo Iollo, vicepresidente FIRL: “Gioele rappresenta l’Italia League nella sua totalità. E’ un ragazzo fantastico, preparato e, sicuramente, darà al nostro movimento la giusta spinta per ripartire. Sarà una figura centrale nello sviluppo della nazionale italiana di RL e nel monitoraggio dei tanti atleti che vorranno cimentarsi in questa splendida disciplina. Sono orgoglioso di questa sua nuova posizione e certo che la sua professionalità ci aiuterà tanto a centrare tante nuove sfide”.

Salvatore Pezzano, responsabile FIRL delle nazionali: “Gioele è un ragazzo splendido. Un professionista esemplare. La volontà di collaborare in questo ruolo di Head Coach dell’Italia League, per noi, non può che essere una spinta a cercare di garantirgli il meglio. A livello di campionato domestico e di organizzazione. Sono certo che assieme ci toglieremo tante soddisfazioni”.

Gioele Celerino – carriera da giocatore:

Broncos Palau, Perpignan, France 2020-2021
West Wales Riders, Llanelli, Welsh 2019.
Queanbeyan Blues, Canberra, ACT, Australia 2018.
Tully Tigers, Cairns, NQD, Australia, 2017.
Newcastle Thunder, Newcastle Upon Tyne, England 2016.
Cavalieri Prato Rugby Union, Prato, Italy 2015.
Parma Academy, Parma, Italy, 2013.

Carriera internazionale:

24 partite con l’Italia League, 4 come capitano

Rugby League World Cup England 2013.
Rugby League World Cup Australia 2017.
Rugby League World Cup Inghilterra 2022.